Celiachia

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Ormai è una vera e propria moda, lanciata dalle star dello spettacolo e dello sport, in principio all’estero, la dieta gluten free è in voga anche in Italia.
I dati degli ultimi dieci anni di Google Trends (dal 2012 al 2022) mostrano una costante crescita delle ricerche dall’Italia dei termini: “Dieta senza glutine” e “gluten free”. Mentre, nello stesso periodo, la ricerca del termine “Celiachia” registra addirittura un trend negativo.

Eppure, sopratutto in Italia – il Paese del pane e della pasta – non riuscire a digerire il grano è più che un inconveniente o una dieta modaiola. È una terapia. L’unica possibile per chi soffre di celiachia, una patologia genetica autoimmune permanente, che viene innescata dal consumo di glutine e che provoca danni al rivestimento dell’intestino tenue impedendo l’assorbimento di alcuni nutrienti.

Susanna Neuhold, responsabile nazionale Area Food dell’Associazione Italiana Celiachia, ha dichiarato: “È una tragedia per gli italiani. Il cibo in Italia è il centro della vita sociale e delle relazioni con le persone. Per qualcuno che non può uscire con gli amici o andare a un incontro di lavoro in un ristorante, è un problema molto grande, psicologicamente e socialmente” (fonte: The New York Times).

Infatti, l’unica cura ad oggi disponibile è l’esclusione totale e definitiva, dalla propria dieta, di alimenti contenenti glutine.
Il glutine è una proteina che si trova naturalmente nel grano, nell’orzo e nella segale ed è comune in alimenti come pane, pasta, biscotti e torte. Sono molti i prodotti che contengono glutine, come la birra e i cibi preconfezionati, ma possono contenerlo anche balsami per labbra e rossetti, dentifrici, integratori alimentari e vitaminici oltre che, in qualche caso, medicinali.
Diventa quindi indispensabile per il celiaco un’adeguata educazione alla scelta consapevole degli alimenti idonei, facendo attenzione all’etichettatura, unitamente all’incoraggiamento a seguire una corretta alimentazione e un sano stile di vita per vivere la propria condizione in piena serenità.

Cos’è la Celiachia

La celiachia è una malattia antica, viene nominata per la prima volta da Areto di Cappadocia, che nel 250 d.C. scriveva dei koiliakos, “coloro che soffrono negli intestini”. Da allora – e in base ai dati degli ultimi trent’anni – è aumentato il numero di persone che soffrono di disturbi correlati all’alimentazione. Oggi sappiamo che la celiachia è la malattia su base alimentare più diffusa a livello mondiale. Si stima che l’1% della popolazione soffra di Celiachia, eppure, nonostante il numero delle diagnosi sia in continuo aumento, circa il 70% dei celiaci non ha ancora una diagnosi. Ad esempio, in Italia – paese all’avanguardia nella diagnosi – la stima della popolazione affetta da celiachia si aggira intorno alle 600 mila persone, contro le 233 mila ad oggi diagnosticate. Tra i diagnosticati troviamo una prevalenza di donne: il 34% dei casi è di sesso maschile e ben il 66% femminile. (dati: Istituto Superiore di Sanità).

Come accennato qualche paragrafo più su, la celiachia è una malattia multifattoriale, ovvero, per potersi sviluppare è necessaria la compresenza di due fattori: l’assunzione di glutine nella dieta e la predisposizione genetica. Circa il 35% della popolazione mondiale è portatrice della predisposizione genetica – geni HLA (antigene leucocitario umano) noti come HLA-DQ2 e HLA-DQ8 – eppure, solo il 3% di questi, che nel corso della vita consuma glutine, sviluppa la malattia.
Esistono indubbiamente ulteriori fattori scatenanti, di cui però al momento, non si conosce la natura. Si pensa che alcune infezioni virali e la quantità di glutine introdotto durante lo svezzamento possano avere un ruolo importante, anche se non esistono dati definitivi.

Sintomi della Celiachia

Quando una persona celiaca mangia glutine, il sistema immunitario vede il glutine come una minaccia e lancia un attacco. Tuttavia, finisce per danneggiare i villi dell’intestino, indispensabili a digerire correttamente il cibo. I villi danneggiati rendono quasi impossibile per il corpo assorbire i nutrienti, causando malnutrizione e molti di altri problemi.

Secondo l’Organizzazione Mondiale di Gastroenterologia, la celiachia può essere suddivisa in due principali forme: classica e atipica.

Nella celiachia classica, i pazienti presentano segni e sintomi di malassorbimento, tra cui diarrea, steatorrea (feci pallide, maleodoranti, grasse) e perdita di peso o mancata crescita nei bambini.

Nella celiachia atipica, i pazienti possono presentare sintomi gastrointestinali lievi senza chiari segni di malassorbimento o possono avere sintomi apparentemente non correlati. Possono soffrire di distensione e dolore addominale e/o altri sintomi quali: anemia da carenza di ferro, affaticamento cronico, emicrania cronica, neuropatia periferica (formicolio, intorpidimento o dolore alle mani o ai piedi), ipertransaminasemia cronica inspiegabile (aumento degli enzimi epatici), riduzione della massa ossea e fratture ossee e carenza di vitamine (acido folico e B12), menarca tardivo/menopausa precoce e infertilità inspiegabile, difetti dello smalto dentale, depressione e ansia, ecc.

Inoltre, esiste una forma di celiachia silente, anche conosciuta come celiachia asintomatica. I pazienti non lamentano alcun sintomo, ma subiscono comunque danni ai villi del loro intestino tenue. Gli studi dimostrano che anche se i pazienti pensavano di non avere sintomi, dopo aver seguito una dieta rigorosamente priva di glutine, hanno riscontrato segni di benessere generale e una riduzione di reflusso acido, gonfiore addominale e flatulenza.

Ed ancora, una forma potenziale, caratterizzata da esami sierologici positivi (presenza di anticorpi anti-TG) ma con biopsia intestinale normale.

L’intolleranza al glutine può causare anche dermatite erpetiforme, una malattia della pelle pruriginosa e vescicolare. L’eruzione cutanea di solito può verificarsi su gomiti, ginocchia, busto, cuoio capelluto e glutei. Questa condizione è spesso associata a modifiche al rivestimento dell’intestino tenue identiche a quelle della celiachia, ma potrebbe non causare i sintomi digestivi. I medici trattano la dermatite erpetiforme con una dieta priva di glutine o farmaci, o entrambi, per controllare l’eruzione cutanea.

La celiachia può essere difficile da diagnosticare perché colpisce le persone in modo diverso. Ci sono più di 200 sintomi noti della celiachia che possono verificarsi nel sistema digestivo o in altre parti del corpo. Alcune persone sviluppano la celiachia da bambino, altre da adulto. La ragione di ciò è ancora sconosciuta.

Diagnosi e cura della Celiachia

Per ottenere risultati accurati agli esami, non bisogna modificare la propria dieta classica interrompendo l’assunzione di glutine. Seguire una dieta priva di glutine prima di sottoporsi ai test può influire sulla validità dei risultati. Questo requisito può sembrare un’arma a doppio taglio. Difatti, se stai già seguendo una dieta priva di glutine trovandone beneficio, al fine di ottenere risultati accurati con il minimo disagio e senza causare danni al proprio corpo, in questa fase è molto importante farsi seguire dal proprio medico curante.

Il primo passo per diagnosticare la celiachia è un esame del sangue per la ricerca e dosaggio, in particolare, degli anticorpi IgA della transglutaminasi tissutale o anti-TG tissutale (tTG) della classe immunoglobulinica IgA. Anticorpi contro un enzima che si trova nel rivestimento del tratto gastrointestinale e che costituiscono il marker diagnostico specifico per la celiachia.

È importante notare che un risultato positivo, non sempre significa che si è sviluppata la malattia ma può indicare che si è a rischio.

A questo punto sarà necessario consultare un gastroenterologo per una visita ed, eventualmente, programmare una endoscopia con biopsia. L’endoscopia prevede di scattare fotografie all’interno del tratto gastrointestinale per cercare infiammazione o danni al rivestimento dell’intestino e prendere una piccola porzione del rivestimento. Ad oggi, questo test diagnostico è considerato il “Gold Standard” dei test per la celiachia.

Al momento non sono disponibili trattamenti chirurgici o medicinali per il trattamento di questa malattia autoimmune. Come detto, l’unico trattamento per la celiachia è una dieta priva di glutine rigorosa e permanente, quindi, se anche la biopsia dovesse dare un risultato positivo, consultare un dietista è un passo importante per imparare ad eliminare il glutine dalla propria dieta.

Avere familiari a cui è stata diagnosticata la celiachia è un buon motivo per parlare con il tuo medico che può aiutarti a determinare se sono necessari test. Allo stesso modo, se ti viene diagnosticata la celiachia, informare i tuoi familiari e suggerire che anche loro si sottopongano al test può aiutarli a evitare o ridurre al minimo le complicazioni di salute correlate.

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